Pievelunga

Pievelunga, già Montelungo poi Pieve di Montelungo, è un piccolo villaggio posto sulla sommità di una balza che domina il torrente Migliari, di fronte al monte Peglia, a 488 m. s.l.m., a circa sei chilometri da Parrano, sorto attorno ad un edificio di culto con funzioni battesimali: cioè una pieve. Il toponimo dovrebbe derivare da “Montem Longum: terra situata sopra un monte di aria perfetta, e dalla forma del medesimo prendere il suo nome”.
Il villaggio di Montelungo, le cui origini sono antichissime, fu sede di un importante piviere (pieve), uno dei tanti sparsi nel Contando Orvietano, le cui prime notizie certe risalgono all’inizio dell’anno Mille. Come é noto, la plebs cristiana sorse dove già era l’antico pagus romano (villaggio, borgo, borgata), di cui conservò la struttura e la circoscrizione. Guido Mengozzi, uno studioso sul tema, ha potuto dimostrare che la formazione della pieve era stata preparata dalla condizione giuridica equivalente del “pago”, a cui il nuovo centro religioso si sostituì, mantenendone l’ordinamento ed adottandone la maggior parte delle consuetudini liturgiche.

La chiesa fu edificata nell’Alto Medioevo, ante l’anno Mille, probabilmente sulle rovine di un tempio pagano. I resti inglobati, di muratura arcaica, caratterizzano le pareti di entrambe le fiancate esterne, in special modo quella destra per una bella serie di file di conci squadrati di dimensioni raccolte, e abbondanti materiali di spoglio reimpiegati. Aveva anche un abside circolare, il cui arco ancora nettamente si evidenzia sulla parete esterna.
E’ mononavata senza zona presbiteriale, con copertura lignea e campaniletto a vela impostato in facciata. Entrando, sulla destra, si trovano due manufatti in pietra: una graziosa acquasantiera del XVII secolo formata da una colonnina dorica rastremata alle due estremità sostenente un piccolo bacile baccellato, ed un sarcofago o vasca di abluzione di epoca e provenienza incerte.

[ Tratto da “Franco Milani / Parrano. Un castello dell’Umbria ]