Il 16 agosto al Parco Sette Frati di San Venanzo c’è stata la presentazione del Parco del Monte Peglia che ha ottenuto recentemente il riconoscimento come Riserva Mondiale della Biosfera da parte dell’UNESCO.
Presenti Marsilio Marinelli sindaco di San Venanzo, Andrea Vincenti assessore Comune di Orvieto e Valentino Filippetti sindaco di Parrano. Con loro ne hanno parlato Michelangelo Parolin e Luca Blasi responsabili della manifestazione.
WAO festival è alla quarta edizione e richiama giovani da tutto il mondo. Quest’anno sono arrivati
da 68 paesi e per una settimana vivranno in questo luogo splendido alla sommità del Monte Peglia
Il confronto già di per sè è stato un fatto straordinario, difficile vedere degli amministratori confrontarsi con eventi musicali di questa portata.
Invece tra i Sindaci e gli organizzatori che sono i gestori del Parco è stata trovata una grande sintonia e ci si è lasciati con l’impegno di approfondire i tanti temi emersi.
Con il riconoscimento dell’UNESCO si apre una nuova fase che vedrà l’avvio di una governance del progetto con le Istituzioni protagoniste in prima persona in stretto rapporto con tutto il mondo associativo del territorio.
INFO SU PEGLIA MAB UNESCO
MONTE PEGLIA PER UNESCO MAB RESERVE
Dal Cuore verde d’Italia
al centro del Mondo.
PART I: SUMMARY
0. Introduction
Un’ampia zona vulcanologica e forestata, quella del comprensorio del Peglia, al centro
dell’Umbria e quindi dell’Italia, ponte e punto di congiunzione tra le Riserve naturali
d’Italia e d’Europa, dalle Dolomiti e dalla Mitteleuropa all’Etna, dal piccolo Vulcano, il
nostro, al grande Vulcano e al Mediterraneo, e ai tempi delle crisi e delle emergenze
climatiche, è messaggio simbolico fortissimo e travalicante.
Lo è, se possibile, ancor di più se alla Riserva, come nella specie accade, facciano da
corona borghi medievali antichissimi, Poggio Aquilone, Civitella dei Conti, Rote Castello, intorno a San Venanzo, ciascuno con un proprio Statuto, frutto di elaborazioni e di conflitti
ma anche di ricomposizioni e coesioni civili avanzate, perciò stesso quindi luogo simbolo
dell’Europa.
Sullo sfondo, la storia multidimensionale atavica e millenaria di Orvieto, che ha inteso
destinare la parte più naturalistica e intatta del suo territorio al Progetto MAB Unesco,
affinché si percepisca e sottolinei che tutto è un unicum, l’unicità senza distinzioni che
compete alla stessa Orvieto quale Capitale delle Città del “vivere lento”, o “Città slow”,
insieme a Parrano, e alla fiorente cittadina di Ficulle ad essenziale completamento del
quadro.
Questi luoghi candidati alla Riserva considerano la biodiversità, qui articolata e varia, sì
identità, ma caduta dei muri ponte e dialogo tra le Genti.
UN COLLEGAMENTO IDEALE E SCIENTIFICO
Nel comprensorio del Peglia si osservano attualmente quarantaquattro specie di mammiferi
selvatici: insettivori, chirotteri, lagomorfi, roditori, carnivori e artiodattili e tra essi il riccio,
il toporagno, la nottola, scoiattoli, il moscardino, l’istrice, il lupo, la martora, il tasso, il gatto selvatico, cervi, daini, caprioli, moltissime specie di uccelli nidificanti e tra essi il
germano reale, l’airone venerino, fagiani, lo sparviero o Accipiter nisus, la poiana, il falco
pellegrino, il cavaliere d’Italia, la tortora, dal collare, il cuculo, il barbagianni, l’assiolo, la
civetta, l’allocco, il martin pescatore, l’upupa, il picchio verde e il picchio rosso, allodole,
il balestruccio, la cutrettola, la ballerina gialla e la ballerina bianca, lo scricciolo, il
pettirosso, l’usignolo, il codirosso spazzacamino e il codirosso comune, il saltimpalo e il
passero solitario così caro al grande poeta italiano Giacomo Leopardi. Vi sono
trentaquattro specie nidificanti di interesse conservazionistico e tredici sono le specie di
interesse comunitario e tra esse la moretta tabaccaia classificata come prioritaria.
Ricchissima è la flora calcolabile in oltre mille specie molte delle quali rarissime come
l’ipocisto rosso (Cytinus Ruber) e l’ipocisto giallo (Cytinus Hipocistis), e qui si trova il
gatto selvatico, la martora, il falco pellegrino, il gufo reale la salamandrina pezzata e la
salamandrina dagli occhiali, il cavedano etrusco ed il gambero di fiume ormai scomparsi altrove.
Qui si nota l’importanza del compensorio del Peglia anche per le numerose specie di
uccelli presenti come migratrici o svernanti, e già oggetto di analisi e di studi.
Nel bosco incantato dell’Elmo Melonta, zona “Core” si trovano leccete termofile, querceti
a prevalenza di coverella cerrete e mesofile boschi ripariali e boschi misti con prevalenza
di specie come olmi aceri frassini robinia (si veda il paragrafo 11.6) . Qui si trovano i
giacimenti preistorici del Monte Peglia vecchio di settecento mila anni uno dei più antichi
conosciuti d’Italia, e qui vi sono i vulcani spenti di San Venanzo, che è nato sul crinale di
uno di essi, e qui si osserva l’associazione di rocce rarissime, che si osservano solo a Quing
Ling in Cina, Bunyaruguru, Katwe Kykorongo in Uganda e Mata de Corda in Brasile (si
veda il paragrafo 11.4).
E’ stato scritto di quest’area che essa si caratterizza “per una notevole biodiversità
forestale con ampi scorci panoramici coronati da borghi di elevato valore storico
culturale … in particolare l’ insieme delle comunità vegetali costituisce un paesaggio
molto particolare e vulnerabile … è importante porre l’attenzione su questo tipo di
paesaggio spesso negletto … in realtà esso possiede una spettacolarità che raramente è eguagliata dai paesaggi forestali a racchiude al suo interno emergenze floristiche
particolarmente pregevoli” (dalla Relazione del Prof. Roberto Venanzoni, doc. 5.2), ed
osserva difatti il Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Perugia che “le
peculiarità ambientali dell’area sono caratterizzate da una multidisciplinarietà che
coinvolge la conservazione e gestione sostenibile del territorio, aspetti centrali delle attività
di didattica e ricerca e missione del Dipartimento stesso. In particolare oltre le emergenze
floristico vegetazionali di pregio tutto il territorio rappresenta una notevole
biodiversità micologica che conferisce all’area un’ importanza significativa per la
conservazione del germoplasma naturale di funghi saprofiti e simbionti anche di
notevole pregio” (doc. 4.7).
***
Anche il percorso della candidatura è stato speciale. Essa è nata su iniziativa di un gruppo
di cittadini muniti di qualificata consapevolezza, che hanno costituito l’ Associazione,
“Monte Peglia Progetto per Unesco”, nata realmente dal basso in adesione piena dei
principi MAB Unesco. L’Associazione ha ideato l’iniziativa, ha proceduto alla
progettazione e il Comitato è via via su tali premesse divenuto sempre più vasto e plurale,
composto da soggetti pubblici e privati.
E’ stata prevista una governance orizzontale che affianca ai soggetti pubblici, ed in
particolare all’Agenzia forestale Regionale dell’Umbria, titolare delle aree demaniali su cui
specialmente insistono le aree “Core”, i poteri concorrenti dell’Associazione capofila
promotrice (docc. 1.1 e 1.2), sempre ai fini della più effettiva valorizzazione del territorio
della Riserva e della costruzione delle sinergie più ampie, su scala mondiale di essa, sulla
base dei Protocolli di intesa sottoscritti in data due maggio 2016 e quattro maggio 2017 (si
vedano i paragrafi 4.6.1, e 17).
Alla Associazione capofila e nata dal basso “Monte Peglia Progetto per Unesco”, alla quale
è riconosciuta l’ideazione e progettazione, spetta, in adesione della lettera e dello spirito
dello Statutory Framework MAB Unesco e dei Protocolli di intesa sottoscritti in
applicazione di essi, la individuazione delle linee strategiche per tutte le fasi del Progetto e
la direzione e gestione delle eventuali ulteriori fasi, e questo a dimostrazione di quanto vari
e plurali intendano essere i modelli di governance: una gestione della Riserva che
coinvolga attivamente i soggetti promotori nati dal basso, i quali hanno gradatamente aggregato vari altri soggetti ed enti esponenziali, pubblici e privati, che condividono tutti la
stessa filosofia.
E, sempre nella logica del partenariato pubblico privato, viene assicurata la più ampia
diffusione conoscenza e riconoscibilità del Progetto MAB Unesco, per come sempre
stabilito nel Protocollo di intesa istitutivo del Comitato promore, del 2 maggio 2016 (doc.
1.1), “modello aperto” ad ogni adesione.
I soggetti pubblici e privati componenti il Comitato promotore si impegnano tutti,
parimenti, di esercitare i propri poteri, per quanto a ciascuno di competenza, in sinergia e
nello spirito di condivisione e cooperazione, nell’interesse pubblico affinché siano
realizzati tutti gli obiettivi del progetto MAB Unesco e i criteri previsti in tutte le
disposizioni e regolamenti anche transnazionali applicabili e specificamente dello Statutory
Framework MAB Unesco e successive modificazioni.
Per propria scelta, infatti, e sempre a tali complessivi fini, l’Associazione “Monte Peglia
Progetto per Unesco” non ha richiesto fondi pubblici per la intera fase della progettazione,
prima che il Progetto avesse riscontri scientifici e un sufficiente grado di condivisione
pubblica, e questo anche ai fini della indipendenza e obiettività delle analisi e della
governance, ed onde prevenire a priori conflitti di interesse di qualsiasi tipo.
Gli agreement sinora pervenuti alla Associazione capofila confermano la originalità del
Progetto e del messaggio culturale travalicante di cui è portatore.
Vi è stato tra gli altri l’agreement del Corpo specializzato della Repubblica italiana dei
Carabinieri forestali (doc. 1.2) 1
, e oltre, a quelli dell’Università di Perugia (doc. 4.7), vi è
il pieno sostegno della Fondazione Dolomiti e della Provincia autonoma di Bolzano (doc.
2.1) 2
, e persino quello di un studioso dei modelli sostenibili ed “agroecologo” della Repubblica di Cuba (doc. 4.12)3
che elogia i modelli di governance innovativi che sono
l’essenza del messaggio del Comitato promotore di una Riserva della Biosfera della quale
è unica anche la centrale collocazione cartografica, e che intende fare del proprio essere
“ponte” il proprio modus operandi
(1 Lettera Comando Regione Carabinieri Forestali “Umbria”, N. 5683/03.01.01 di prot. “Pers.”, Perugia 13/07/2017.
OGGETTO: PROGETTO MAB UNESCO MONTEPEGLIA. A PRESIDENTE DEL COMITATO PROMOTORE
MONTE PEG LlA PER UNESCO MAB RESERVE Avv . FRANCESCO PAOLA. Esaminata la missiva e la
documentazione a corredo della stessa pari oggetto, si anticipa sm da ora, un apprezzamento all ‘idea di cui al progetto. Si
ritiene che possa altresì essere di interesse del vertice dello scrivente Comando , previa opportuna richiesta di valutazione
del caso. Distinti Saluti..
2 Lettera del 27/03/2017 “Alla luce quindi di questa nostra esperienza e in una logica di rete e collaborazione tra
differenti realtà amministrative, vogliamo garantire il nostro supporto alla Vostra candidatura confrontandoci con Voi, nell’ambito delle nostre possibilità, su temi legati al riconoscimento UNESCO come la conservazione, la
gestione sostenibile delle risorse o il percorso di candidatura e le sue possibili implicazioni. Siamo, infatti,
consapevoli del fatto che confrontarsi e interfacciarsi con situazioni e realtà che, seppur diverse dal punto di vista
ambientale, sociale e culturale, sono meritevoli di conservazione e valorizzazione, possa costituire per noi tutti un
arricchimento e stimolo.Sostenendo quindi con questa missiva la Vostra candidatura e restando disponibili per eventuali
confronti …”.
3
See: “The farmer who’s starting an organic revolution in Cuba Fernando Funes Monzote’s theories of ‘agroecology’
bear fruit as he aims to inspire others to make the most of their land”: in
https://www.theguardian.com/world/2015/aug/31/organic-food-revolution-farming-cuba-restaurants . “Il sottoscritto, Dr.
Fernando Rafael Funes Monzote ha appreso della costituzione del comitato promotore per il riconoscimento
internazionale della biodiversità del Monte peglia. I principi e i modelli di democrazia partecipativa nati dal basso
cui il comitato si ispira sono i nostri e intendiamo costruire un ponte internazionale sui temi della biodiversità
della cultura biologica e biodinamica per diffondere questa cultura di valori universali e di solidarietà civile in
tutto il mondo. Chiediamo quindi di istituire uno scambio ed un sistema di relazioni con il comitato affinché sia
costituita una rete di relazioni universali e i principi MAB unesco (Man and Biosphere) Unesco siano affermati in
tutto il mondo”. )
Gli Statuti medievali (ad esempio docc. 3.1, 3.2) delle Città che promuovono la Riserva,
furono infatti tesi allo sforzo, laico e costituzionale, di edificare gradualmente una filosofia
ed un governo delle dinamiche, per quell’epoca globali, e dei diritti civili e di cittadinanza,
dei conflitti, e divennero il limite naturale degli interessi privati o corporativi. Posero le
stesse basi del diritto internazionale pubblico e privato, in luoghi in cui lasciarono il segno
Federico Barbarossa ed Enrico VIII. Precursori a proprio modo, quegli Statuti, delle
Costituzioni moderne e della “aequitas” come esigenza di giustizia e linguaggio
universale, così come si propone di esserlo la governance di questo Progetto essenziale per
queste aree rurali speciali e uniche.
E questo dimostra quanto il messaggio di cui questa Riserva è portatore sia innovativo e
meditato, senza confini poiché la cultura e l’etica della biodiversità non può, per
definizione, essere soggetta a delimitazioni politico amministrative, ma è cosmopolita e
deve dialogare, così come questa Riserva intende fare, con il Mondo intero.